Corso di orientamento
dal CAI di Avellino
Lezione I :
- La Carta topografica -
Premessa
La carta è la rappresentazione bidimensionale
dei rilievi e dei dettagli del terreno. Essendo rappresentata una superficie
sferica su di un piano, la carta non può definirsi esatta. Differenti
proiezioni sono state messe a punto per ottenere una rappresentazione il più
fedele possibile: conica per il sistema Lambert, cilindrica per 1'UTM. Ad ogni
modo l'escursionista non deve preoccuparsi: questo problema non ha alcuna influenza
nella pratica.
La rappresentazione dei rilievi si chiama altimetria; quella dei dettagli del
terreno si chiama planimetria.
Cenni di storia
" E' difficile riuscire a tracciare una
storia documentata dell'arte di rappresentare la Terra. Fin dall'antichità
l'uomo ha avuto la necessità di rappresentare la superficie terrestre, sia per
stabilire itinerari, sia per determinare i confini di un territorio. Gli Egizi
tramandarono rappresentazioni geografiche, ma un vero progresso, in tale
settore, si ebbe solo nel 300 a.c, con Tolomeo, uno dei massimi esponenti della
scienza antica. Infatti il più antico documento storico risale proprio a lui.
Successivamente le rappresentazioni geografiche furono sviluppate da Eratostene
(276-196 a.c), il quale introdusse un sistema di riferimento più perfezionato
(reticolato geografico).
Nel medioevo furono costruite soprattutto mappamondi e diversi tipi di carte.
L'invenzione della bussola, che avvenne nel XIII secolo, fu il primo passo per
il metodo della triangolazione che si sviluppò maggiormente nel 1615. Da allora
la cartografia ebbe un vero e proprio fondamento geometrico."
La scala della carta
La scala della carta è il rapporto di riduzione tra la distanza misurata sul
terreno e la sua rappresentazione sulla carta. ll valore della scala è indicato
nella legenda.
Per esempio la scala 1/25000 significa che 1 centimetro sulla carta corrisponde
a 25000 centimetri sul terreno, cioè 250 metri; nella scala 1/50000, ad 1 cm.
sulla carta corrispondono 500 metri sul terreno.
Misura della distanza sulla carta
Per misurare una distanza sulla carta è possibile utilizzare la scala graduata
presente sulla bussola (in questo modo non si fanno calcoli); un altro sistema
è quello di utilizzare l'apposito strumento; ed ancora misurare la distanza in
centimetri e fare la relativa proporzione. In tutti questi sistemi è
fondamentale fare riferimento alla corretta scala della carta utilizzata.
Le scritture della carta sono orientate, salvo qualche eccezione, da ovest
verso est. Il nord è indicato sulla carta. La direzione nord/sud è indicata
anche, sulle carte 1/25000, da un reticolato interno fine. Il bordo della carta
e le pieghe verticali danno ugualmente la direzione nord/sud in modo
sufficientemente preciso per un uso escursionistico. Per facilitare l'uso della
carta, la si può orientare in modo da far coincidere il nord della carta con il
nord geografico. Per far questo bisogna:
- Impostare sulla bussola la direzione nord (360 gradi)
- Mettere il bordo della bussola parallelo al bordo della carta
- Ruotare la carta (e la bussola) in modo da far corrispondere il nord con la
direzione dell'ago calamitato.
Altimetria e forma dei rilievi
Le forme dei rilievi e delle altitudini sono
rappresentate, sulla carta, dalle curve di livello. |
|
|
Per facilitare la lettura del
terreno, una curva disegnata con un tratto più marcato, chiamata curva
maestra o direttrice, indica le quote ogni 100 metri. Nelle zone con rilievi
poco accentuati, si trovano delle curve di livello tratteggiate, con un
equidistanza minore delle curve normali ( 5 Metri ). Se queste curve, le
immaginate proiettate sopra un piano orizzontale, otterrete una serie di
linee sinuose chiuse, che rappresentano altrettanti luoghi geometrici di
eguale quota. |
Esempi Pratici:
ALTURA ISOLATA: risulta rappresentata da una serie di curve chiuse
concentriche, disposte tanto più regolarmente quanto più l'altezza si
avvicina alla forma regolare del cono e con quote proporzionali crescenti
verso il centro. |
|
COLLE O PASSO: coincide con la depressione che raccorda due alture. Come
vedete, le alture sono rappresentate con una serie di curve chiuse, tanto più
numerose quanto maggiore è la loro altitudine. |
|
Nei terreni di alta montagna con pendenze
superiori a 45°, le curve di livello risulterebbero troppo fitte; si usano
allora speciali rappresentazioni convenzionali, che fanno conoscere se si
tratta di pareti rocciose, burroni, rocce frantumate ecc.
Le scarpate degli argini, delle ferrovie e delle strade, non si rappresentano
con curve di livello, ma con dei trattini più spessi nel tratto alto della
scarpata e in modo da riconoscere se le strade o le ferrovie sono incassate o
in rialzo.
Come determinare la
quota di queste curve di livello? |
|
Tra le curve A e B vedete una
casa che ha quota 230 metri. Nel senso della freccia si sale di quota: questo
lo potete facilmente capire osservando la cartina nel suo insieme e le quote
segnate su di essa (cime di montagne, paesi ecc.). |
Riepilogo:
La misurazione dell'altitudine è fondamentale per potersi situare sulla
carta; permette inoltre di calcolare i dislivelli: la differenza di altitudine
tra due punti.
L'altitudine di certi punti è quotata sulla carta (punti quotati). Certe curve
di livello maestre sono quotate.
La determinazione dell'altitudine di un punto qualunque si fa con l'aiuto delle
curve di livello. Si ricerca innanzitutto l'altitudine di un punto quotato (o
di una curva maestra), il più vicino possibile al punto del quale ci interessa
determinare l'altitudine; si somma o si sottrae il valore dell'equidistanza (a
seconda del senso del pendio) tante volte quante sono le curve di livello tra
il punto quotato e quello di nostro interesse. Se il punto si trova fra due
curve di livello la precisione che potremo ricercare sarà più o meno quella
della metà dell'equidistanza.
II senso del pendio:
Il senso del pendio è dato dalla differenza d'altitudine tra due punti
quotati.
L'ombreggiatura presente sulle carte per aiutarne la lettura, corrispondono
alle ombre provocate dal sole proveniente da nord/ovest. Con l'esperienza, è
soprattutto attraverso il riconoscimento delle forme dei rilievi e dei dettagli
che è possibile una determinazione rapida del senso del pendio. Partendo dalla
cima di un monte il pendio scende; a partire da un lago, o da una depressione,
il pendio sale. Vedremo poi, che, dopo aver identificato una dorsale o un
vallone, il senso del pendio è dato dalla forma delle curve di livello.
Misura di un pendio sulla carta
In genere, nelle carte
interessa mettere in evidenza non solo l'andamento planimetrico, ma anche
quello altimetrico del terreno rispetto ad una superficie fondamentale di
riferimento, il livello medio del mare. |
|
INCLINAZIONE: per inclinazione del segmento AB,
s'intende l'angolo a (alfa) formato dalla proiezione di AB sulla superficie
fondamentale di riferimento AC.
PENDENZA: la pendenza (p) del segmento AB è data dal rapporto fra il dislivello
^AB (delta AB) e la proiezione DAB (distanza AB), cioè AC.
Misurare la pendenza di un pendio è utile
all'escursionista o all'alpinista per stimare la difficoltà della progressione
o il potenziale pericolo di caduta, o la possibilità di valanghe su terreno
innevato. II valore della pendenza in percentuale, è uguale alla differenza
d'altitudine in metri, per 100 metri percorsi in orizzontale. Più semplicemente
si può far riferimento all'angolo del terreno rispetto all'orizzontale: un
angolo di 20° corrisponde ad un pendio del 36%; un angolo di 30' corrisponde ad
un pendio del 58%; un angolo di 45° corrisponde ad un pendio del 100%.In
generale, la pendenza viene espressa in percentuale (%).
---10°--------17,63----
---15°--------26,79----
---20°--------36,40----
---25°--------46,63----
---30°--------57,64----
---35°--------70,02----
---40°--------83,91----
---45°--------100,00---
Valori in percentuale della pendenza, corrispondenti ai diversi angoli
d'inclinazione espressi in gradi sessagesimali (0° - 360°).
SCARPA: quando la linea AB ha una pendenza superiore ai 45°, non si
parla più di pendenza, ma di scarpa. La scarpa si esprime in fazioni.
Esempio: scarpa 1/2, 1/5, 1/10, significa che per ogni metro di distanza
orizzontale, il terreno sale rispettivamente di 2, 5, 10 metri in senso
verticale.
La forma dei rilievi
La comprensione della forma dei rilievi e del senso del pendio, è la base
dell'orientamento; in particolar modo bisogna saper distinguere senza
esitazione una dorsale (cresta) da un vallone.le curve a V con il vertice verso
il monte indicano una valle, le curve a V con il vertice verso il declivo
indicano un contrafforte.
Distinzione cima depressione
Le cime sono marcate da un piccolo punto nero; sono sovente quotate, e sono
circondate da curve di livello circolari. Il loro nome sulla carta è
generalmente preceduto da cima, monte, picco, ecc. Su una cima si può trovare
una croce o il simbolo indicante un panorama.
Le depressioni sono indicate con delle curve di livello circolari, senza il
punto nero indicante le cime. Tutti i laghi e gli stagni sono dentro delle
depressioni.
Distinzione vallone/cresta
Un vallone è una forma di rilievo concava, la cui forma ricorda quella di un
libro aperto. La linea di fondo di un vallone è il cammino che l'acqua prende
naturalmente.
Una dorsale è una forma di rilievo convessa, la cui forma ricorda quella di un
dorso d'asino. La linea sommitale di una dorsale si chiama cresta. Il
riconoscimento può anche essere fatto, mediante l'osservazione del corso dei
fiumi, che inevitabilmente, avranno una direzione che porta dalla cresta verso
valle.
Sia i valloni che le dorsali sono rappresentati per delle curve di livello a
forma di V. Per riconoscere un vallone da una dorsale bisogna innanzitutto
determinare il senso del pendio, poi osservare il senso delle anse delle curve
di livello.
- L'escursionista che sale dentro un vallone, se cerca di assecondare il senso
del terreno con le sue braccia, tenute orizzontalmente, avrà le sue braccia
rivolte verso l'indietro; le curve di livello sulla carta avranno dunque lo
stesso senso.
- L'escursionista che sale su di una dorsale, se cerca di assecondare il senso
del terreno con le sue braccia, tenute orizzontalmente, avrà le braccia rivolte
in avanti; le curve di livello sulla carta avranno dunque lo stesso senso.
Un altro metodo: considerare un punto situato all'interno di un'ansa. Se questo
punto ha un'altitudine maggiore di quella dell'ansa, si tratta di una dorsale;
se la sua altitudine è più bassa di quella della curva di livello, è un
vallone.
Più semplicemente, un corso d'acqua è sempre dentro un vallone; i ponti
collegano due versanti di un vallone; è dunque facile individuare un vallone
partendo da queste osservazioni.
Seguendo una curva di livello, partendo da un vallone, quando la curva cambia
senso, indica una dorsale; l'inversione seguente indica nuovamente un vallone,
ecc.
I colli sono i punti più bassi di una linea di cresta.
Planimetria, idrologia, vegetazione
La rappresentazione dei dettagli del terreno, dei corsi d'acqua, della
vegetazione, danno delle precise indicazioni per l'orientamento e la
progressione. Anche le indicazioni della vegetazione possono indicare la
posizione dell'escursionista.
Dettagli di forma lineare
Gli oggetti di forma lineare (rappresentati sulla carta da linee), sono
particolarmente importanti per l'orientamento.
- Strade e sentieri
- Linee di cresta e valloni
- Fiumi, torrenti e canali, laghi
- Linee elettriche, condotte forzate
- Scarpate, falesie, barre rocciose
- Foreste e radure
Sono facili da trovare e da riconoscere e costituiscono punti caratteristici
che ci consentono facilmente di individuarne la posizione sulla carta.
Attenzione
- I sentieri ed i limiti della vegetazione hanno delle tracce che possono
variare nel corso del tempo, e le carte non ne danno una rappresentazione
esatta
- Il simbolo della scarpata può indicare la forma di rilievi anche molto
differenti: da un piccolo dislivello di pochi metri, fino ad una falesia di
qualche decina di metri d'altezza. Per evitare spiacevoli e pericolosi
inconvenienti, è indispensabile determinare il senso del pendio: per le
scarpate, i denti di rastrello sono direzionati verso il basso. Le bare
rocciose sono ben visibili sulla carta; per determinare il senso del pendio,
bisogna quotare due punti vicini, situati uno da una parte, l'altro dall'altra
della parete. Il punto con altitudine maggiore determina la parte alta della
parete.
Dettagli puntiformi
Presentano spesso un luogo di grande interesse: bivacchi, rifugi, case,
sorgenti, ponti, grotte, rovine, chiese ecc. Permettono l'identificazione
precisa di un punto.
Itinerari indicati sulla carta o sulle guide
I sentieri sono rappresentati da un tracciata continuo o tratteggiato, che può
essere colorato sulle carte tematiche escursionistiche. Un tratto punteggiato
indica un sentiero di difficile reperibilità; un tratto indicato con delle
crocette indica un sentiero attrezzato o con difficoltà alpinistiche. Spesso i
sentieri indicati sulle carte differiscono dal tracciato reale; in certi casi
non esistono più, in altri sono presenti sul terreno tracce non segnalate sulla
carta.
Classificazione delle carte geografiche
Le carte geografiche vengono classificate in base alla scala, al contenuto e in
base al metodo con cui sono state costruite.
In base alla scala le carte si distinguono in:
Carte a grande scala: piante o mappe. Hanno scala fino a 1:10000 e servono per
rappresentare dettagliatamente centri urbani.
Carte a media scala: carte corografiche. Hanno scala compresa tra 1:100000 e
1:1.000.000 e rappresentano ampie superficie terrestri.
Carte a piccola scala: carte generali e carte geografiche. Hanno una scala
compresa tra 1:1.000.000 e1:3.000.000 rappresentano aree molto estese della
superficie terrestre tipo un intero continente.
Planisferi e Mappamondi. hanno scala fino a 1:100 milioni e rappresentano
l'intera superficie
terrestre. Le carte usate
più spesso da chi pratica questa attività sono quelle dell'Istituto Geografico
Militare (I.G.M.), con scala 1:25.000.
L'I.G.M. pubblica vari tipi di carte a scale diverse: in scala 1:100.000, in
scala 1:50.000, in scala 1:25.000 e altre. le carte più grave vecchie sono
stampate in bianco e nero, le più recenti sono a colori.
La carta alla scala 1:100.000 è detta Foglio. Per coprire tutta l'Italia vi
sono 285 Fogli, ciascuno dei quali copre un'area di circa 40 X 40 km ed è
indicato da un numero. Ogni Foglio è composto da 4 Quadranti e da 16 Tavolette.
Vediamo meglio come funzione questa suddivisione.
Ogni Foglio è suddiviso in 4 Quadranti alla scala 1:50.000, numerati con cifre
romane (I,II,III,IV), ciascuno dei quali copre un'area di circa 20 X 20 km.
Ogni quadrante è suddiviso in 4 Tavolette alla scala 1:25.000, individuate dai
punti cardinali (NE,SE,SO,NO), ciascuna delle quali copre un'area di circa 10 X
10 km. Oltre a ciò, tutte le carte topografiche dell'I.G.M. sono contrassegnate
anche da un titolo.
Quindi per indicare in maniera completa una Tavoletta vi sarà il numero del
Foglio, il numero del Quadrante e la denominazione della Tavoletta.
Ad esempio, 28 I NE Monte Rosa significa: Foglio 28, Quadrante I, Tavoletta NE,
titolo Monte Rosa.
Per alcune zone esiste anche una ulteriore suddivisione della Tavoletta in 4
Sezioni alla scala di 1:10.000.